30 marzo 2016

Identificati dopo 77 anni i resti dell’aereo di Amelia Earhart

La pioniera americana del volo tentava l’impresa del giro del mondo. Un frammento di alluminio appartenente al suo aereo ritrovato sull’atollo di Nikumaroro



Un team di ricercatori dell’International Group for Historic Aircraft Recovery (Tighar) ha messo un nuovo tassello per risolvere il mistero che circonda la leggendaria aviatrice americana Amelia Earhart, scomparsa nel 1937 mentre sorvolava l’Oceano Pacifico cercando di diventare la prima donna a compiere il giro del mondo in aereo: gli esperti hanno stabilito che un pannello di alluminio recuperato nel 1991 nei pressi di un atollo disabitato chiamato Nikumaroro proviene con ogni probabilità dal suo velivolo, un bimotore Lockheed Electra.  Si tratta di un pannello, sostengono i ricercatori, che venne applicato ad uno degli oblo’ all’aereo durante una sosta dell’aviatrice a Miami, quarta tappa del suo viaggio. Esiste anche una foto del Miami Herald che mostra l’aereo la mattina del primo giugno 1937 in cui si può vedere il pannello.  Gli esperti ritengono che l’aereo con cui la Earhart stava compiendo il giro del globo insieme al suo navigatore Fred Noonan sia precipitato sulla barriera corallina vicina all'isolotto di Nikumaroro. 





Oggetti trovati nell’isola, come bottoni e persino una scatola di crema, fanno ritenere che l’aviatrice si fosse inizialmente salvata e che sia morta sull’isola. Inoltre, immagini sonar avrebbero indicato qualche anno fa la possibile presenza nelle acque vicino a Nikumaroro di un velivolo compatibile con il mitico Lockeed Electra della Earhart. L’aereo sparì nel nulla il 2 luglio 1937.

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