18 ottobre 2015

Ex pilota dell'Air Force:” gli occupanti di quel dispositivo non erano umani”

Spesso le segnalazioni di avvistamenti di strani oggetti volanti provengono proprio da persone affidabili come i piloti che ogni sei mesi sono sottoposti a rigorosi esami medici e completi check-up psicofisici prima delle loro missioni. Ciò nonostante non tutti i piloti sono così ansiosi di condividere le loro esperienze relative a dei presunti di incontri con degli UFO. Alcuni preferiscono tacere, sapendo che la loro vicenda potrebbe innescare polemiche e pregiudizievoli speculazioni, al punto da determinarne la sospensione delle operazioni di volo. Pertanto, se i piloti decidono di parlare di quanto accaduto allora c'e' da credere che qualche fondamento di verità ci deve essere nella loro incredibile storia. 
Il colonnello Robert Willingham un ex colonnello delle forze aeree durante la guerra del Wietnam particolarmente interessato alla questione UFO ha riferito di aver assistito nel 1955 allo schianto di UFO non lontano dal confine con il Messico, mentre era in volo con il suo F86 insieme ad altri tre aviogetti che scortavano un Boeing B47 durante una serie di esercitazioni di bombardamento su El Paso, Texas.
Durante il volo di avvicinamento sul luogo dello sgancio degli ordigni, il colonnello fu allertato da una chiamata che lo avvertiva della presenza di un dispositivo volante non identificato che veniva agganciato dal radar della base aerea. 
L'UFO che stava sorvolando la zona nord-ovest degli Stati Uniti sembrava dirigersi verso sud, proprio in quel tratto di cielo in cui si trovava la formazione aerea del colonnello. 
Pochi minuti dopo, il colonnello vide un oggetto molto luminoso che viaggiava ad una velocità di 3200 chilometri all'ora.  Dopo aver ruotato di 90 gradi verso sud-ovest l'oggetto volante prosegui' incontrastato il suo volo verso il confine messicano. A questo punto il colonnello Willingham chiese il permesso di poter seguire l'oggetto oltre il confine visto che l'UFO stava scomparendo nei cieli sovrastanti il territorio messicano per cui decise di rientrare alla base militare di Carswell.  Una volta atterrato, il colonnello chiese un aereo biposto con il quale tornare su luogo dell'avvistamento insieme al tenente pilota Jack Perkin.  Una volta giunti sull'area ove poco prima si era verificato l'avvistamento il colonnello vide che la zona era circondata dalle forze militari messicane che rimasero sul posto fino all'arrivo di alcuni reparti speciali degli Stati. Il colonnello Willingham riferì durante un'intervista radiofonica, che non solo aveva visto l'oggetto volante, ma anche i componenti dell'equipaggio i quali non sembravano avere l'aspetto degli esseri umani.  L'aviatore in pensione ha dichiarato che gli esseri notati all'interno del disco volante corrispondevano alla classica descrizione degli alieni con "grandi teste, bocche simili a fessure, e le braccia come manici di scopa".
Alla domanda su come erano vestiti gli umanoidi, Willingham rispose:"Quelle creature erano completamente nude."  Il colonnello aggiunse che nonostante le condizioni dei corpi straziati, non notò tracce di sangue all'interno del dispositivo. Sul luogo del disastro, Willingham e il pilota Perkins notarono "un oggetto danneggiato dall'aspetto argenteo, che ricordava un disco di notevoli dimensioni ". Il dispositivo era semisepolto nel fianco di una collina. I due piloti notarono anche una depressione nel terreno larga circa 300 piedi all'interno della quale l'UFO era scivolato prima di terminare la sua corsa. L'oggetto, che era ancora molto caldo, venne piantonato da un grande distaccamento dell'esercito messicano, tra cui diversi agenti armati preposti alla sorveglianza. I messicani negarono a Willingham di avvicinarsi al relitto fumante, mentte un tenente gli disse che erano in attesa dell'arrivo della US Air Force che avrebbe dovuto prendere in consegna l'oggetto. Willingham riuscì a reperire  alcuni metalli ultraterreni che conservò per diversi giorni prima di consegnarli a un laboratorio metallurgico del Maryland, da dove misteriosamente "scomparve" pochi giorni dopo.
Successivamente, Willingham fu contattato per telefono da alcuni agenti dei servizi segreti che dopo avergli rivolto delle minacce lo avvertirono di non rivelare nulla di quello che aveva visto "sul confine messicano". Questa incredibile storia raccontata da Willingham è stata fonte d'ispirazione per un libro di 200 pagine scritto da Torres e Uriarte intitolato The Other Roswell: UFO Crash sul Texas-Messico di frontiera.



Fonte: http://misteroufo.blogspot.it

Archivio