20 luglio 2015

Nuove prove sul caso Rendlesham Forest?

                           IL COLONNELLO CHARLES HALT OGGI

In un’intervista alla BBC, il colonnello Charles Halt- uno dei testimoni oculari dell’avvistamento UFO verificatosi nel dicembre del 1980 in Suffolk- ha affermato di essere in possesso di nuove prove sul discusso episodio di Rendlesham Forest. Un elemento in più che confermerebbe l’origine extraterrestre dell’oggetto volante visto da lui e da molti altri soldati.  La vicenda è nota, tanto da essere considerata l’equivalente europeo del caso Roswell. Per più notti di seguito, nel bosco che divideva due basi aeree gemelle della NATO in territorio britannico- Woodbridge e Bentwaters- fu notata una strana sfera luminosa muoversi tra gli alberi e persino tra gli hangar. Un’astronave aliena, stando ai racconti (non sempre coerenti tra loro) dei vari militari che se la trovarono di fronte; semplicemente la luce emessa dal faro di Orfordness o un meteorite secondo la spiegazione comunemente accettata.
Halt- all'epoca colonnello e vicecomandante della base di Bentwaters – stilò una relazione sull'accaduto, spiegando il comportamento bizzarro e la natura sconosciuta delle luci misteriose che aveva inseguito insieme ai suoi soldati. La relazione finì sul tavolo del Ministero della Difesa, insieme a decine di altri documenti, incluse le deposizioni dei numerosi testimoni. Ma la conclusione degli esperti fu molto tranquillizzante: non era successo nulla di rilevante per la sicurezza nazionale, ma in ogni caso andava mantenuto il segreto.
Le notizie invece sono presto trapelate, grazie alla prima “gola profonda”, il sergente Larry Warren, seguito poi da altri militari. Halt invece si è attenuto agli ordini fino al giorno del suo pensionamento. Da allora, è diventato un fiume in piena. Ha raccontato tutti i dettagli di quell'esperienza memorizzata in modo indelebile su nastri registrati proprio in quella notte di 35 anni fa. E non ha mai smesso di accusare il governo di Washington e quello di Londra di aver insabbiato la verità sul caso di Rendlesham Forest. Adesso, l’ex ufficiale sostiene di avere un’ulteriore informazione a sostegno della veridicità del suo racconto: la testimonianza degli operatori radar al lavoro nel dicembre 1980 alla base di Bentwaters e nel vicino campo di aviazione della RAF di Wattisham, sempre nel Suffolk. Anche loro hanno mantenuto la consegna del silenzio fino a quando sono stati in servizio. Una volta in pensione, hanno accettato di inviargli per iscritto i loro ricordi su quell'episodio.
“Quelli di Bentwaters mi hanno confermato di aver visto un oggetto attraversare il loro spazio aereo in due o tre secondi, alla velocità di migliaia di miglia all’ora; poi è tornato indietro, si è fermato davanti alla torre dell’acqua e lo hanno visto mentre procedeva dentro la foresta dove ci trovavamo noi”, ha dichiarato alle telecamere della BBC. “AWattisham, hanno agganciato quello che definiscono un bogey e lo hanno perso vicino a Rendlesham Forest. Qualunque cosa fosse, era sicuramente sotto un controllo intelligente.” La parola bogey è usata in gergo militare per indicare velivoli non identificati.
Le dichiarazioni di Charles Halt riaccendono l’entusiasmo dei ricercatori UFO britannici, già in fibrillazione alla notizia del prossimo rilascio dei documenti relativi proprio a questo famoso caso. Il dossier finora pubblicato infatti è formato da pochi fogli di scarsa rilevanza: la maggior parte della documentazione raccolta ai tempi rientrerebbe in quei 18 file che il Ministero della Difesa non ha ancora divulgato, ma che ha promesso di consegnare agli Archivi Nazionali entro il prossimo marzo. Ma c’è attesa anche per altri file. Sono quelli che un tribunale ha ordinato al Governo di Berlino di rendere disponibili. Il lungo braccio di ferro tra gli ufologi tedeschi e il Parlamento si è concluso nei giorni scorsi con la sentenza della Suprema Corte Amministrativa di Lipsia: il Bundestag dovrà permettere a tutti i cittadini tedeschi che ne faranno richiesta di prendere visione di questi documenti. Anche se ufficialmente non esistono. Questa infatti è stata la linea seguita dall'autorità politica: negare di avermai ordinato indagini sull'argomento. Ma il giudice non c’ha creduto.

SABRINA PIERAGOSTINI Fonte: http://www.extremamente.it

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