17 novembre 2014

I “Rapimenti Alieni” finalmente spiegati?

“Si voltarono le spalle e vidi che la persona che mi esaminò aveva un lungo ago in mano. Guardai bene l’ago. Era più grande di tutti quelli che avevo visto prima“. Tale è il racconto fatto da Betty e Barney Hill della loro esperienza a bordo di un disco volante, dopo essere stati rapiti presso Franconia Notch, nel New Hampshire, nel 1961 del ventesimo secolo. Un racconto che fu all’origine del best-seller ‘The Interrupted Jorney’.
Migliaia di testimonianze simili sono state raccolte durante gli anni 60, sopratutto negli Stati Uniti. E questa storia divenne lo scenario tipo dei telefilm di fantascienza degli ultimi cinquant’anni. Ma, per Anne Skomorowsky, psichiatra al New York Presbyterian Hospital e regolare collaboratrice del Scientific American, Barney Hill non ha mai incontrato un UFO sulle strade poco illuminate e isolate del New Hampshire. Molto probabilmente fu il risveglio accidentale durante una operazione di asportazione di tonsille in anestesia generale.SVEGLIARSI DA UN INCUBO

La psichiatra cita come prova il rapporto pubblicato nel settembre scorso dal Royal College of Anaesthetists sul risveglio intraoperatorio (nel corso di un intervento chirurgico) e le conclusioni, a suo avviso, sostengono la tesi di unopsicoanalista presso la Columbia University, David F. Forrest. In un rapporto intitolato “Alien Abduction: A Medical Hypothesis“, pubblicato nel 2008, Forrest ha postulato che, durante una anestesia generale, una coscienza accidentale si trova probabilmente dietro questi rapporti di rapimenti da parte degli extraterrestri. Lo psicanalista aveva particolarmente notato alcuni elementi classici di uno scenario di rapimento: umanoidi verdi con enormi occhi attorno al soggetto disteso su un tavolo freddo, sotto una luce molto intensa. Una situazione identica a quella vissuta dal paziente in una sala operatoria, dove il suo corpo è esposto a un chirurgo e ai suoi assistenti, tutti in possesso di maschere e camici di colore verde.

Il rapporto del Royal College of Anaesthetists sottolinea, da parte sua, importanti disturbi psicologici, talvolta permanenti, in caso di incidenti anestetici. Due terzi delle persone intervistate per il suddetto studio ha testimoniato un sentimento di impotenza e di panico nel momento del loro risveglio in piena operazione. Più del 40 percento di essi soffriva di disturbi che variavano dal moderato a quello grave ed alcuni sono stati dichiarati invalidi a causa di importanti disturbi post-traumatici.

STRESS POST-TRAUMATICO

Per Anne Skomorowsky, il rapimento da parte di extraterrestri potrebbe essere una delle peggiori eredità da risveglio intraoperatorio. Ma di certo non unico, indica la psichiatra. Per esempio, “se detestate il jazz e se avete subito una operazione chirurgica, ciò può essere spiegato da un ricordo. Come nel caso di una delle persone interrogate nello studio del Royal College of Anaesthetists. Precedentemente amante del jazz, ella sviluppò una strana avversione verso questa musica dopo la sua operazione. Anni più tardi, ella ricordò di aver ascoltato, nel corso dell’operazione chirurgica, una delle sue canzoni di jazz preferite in sala operatoria“.


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